Ho cercato di affogare i miei pensieri ma hanno imparato a nuotare

“Aspetto felice la partenza e spero di non tornare  mai più.”

In realtà non è mai partita definitivamente lei, Frida Kahlo, che continua a vivere tra noi e che per la moda in primis costituisce fonte di ispirazione. Figura chiave della femminilità contemporanea, personaggio incompreso e contemporaneamente idolatrato, simbolo dell’Avanguardia artistica e anima della cultura messicana del Novecento, icona del movimento femminista fin dagli anni ’70.

Ma in realtà chi è Frida Kahlo?

Nasce a Città del Messico il 6 luglio 1907 anche se sosteneva di essere nata nel 1910 non per sembrare minore d’età ma per passione politica: l’anno infatti coincide con lo scoppio della rivoluzione messicana.

Ciò che caratterizza la sua vita è il dolore:
“Ho avuto due grandi incidenti nella mia vita, il primo quando un tram mi mise al tappeto, l’altro è Diego”.
Nel 1925 l’autobus sul quale viaggiava fu travolto da un tram; viva per miracolo riporta gravi lesioni alla spina dorsale e fratture in tutto il corpo.
Diego invece è il suo grande amore, ossessione. Ha il doppio della sua età, è un pittore murale già molto noto che le chiede di sposarlo ma che di nascosto la tradisce.
Dolore fisico. Dolore interiore. Frida trasporta il tutto sulla tela, sotto forma di autoritratto poiché “sono il soggetto che conosco meglio”.

A celebrarla attualmente è il nostro stesso paese ad accogliere la prima personale alle Scuderie del Quirinale a Roma fino al 31 agosto che continuerà al Palazzo Ducale di Genova dal 20 settembre 2014 al 15 febbraio 2015.
Ad averle reso omaggio scegliendola come musa ispiratrice è anche il mondo della moda: Gaultier, Lacroix, Givenchy, Stella Jean, Valentino, Dolce&Gabbana, Alberta Ferretti, hanno reinterpretato quello che era lo stile etno-chic di Frida composto da gonne lunghissime, corpetti in pizzo e sottane, cappe, scialli e guanti, oltre che riprendere gioielli e pettinature.
Frida ci teneva all’abbigliamento, era parte della sua persona e della sua arte; era basato su una duplice esigenza: nascondere il corpo martoriato da ferite e cicatrici (nell’arco della sua vita subì circa trentadue interventi chirurgici) e mostrare la propria appartenenza, a Diego e alla sua terra, il Messico.

(Fonte artwort.com)

 

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